Qual è il compito di un’immagine se non quello di raccontare? Questo è l’obiettivo dello storytelling fotografico e oggi vedremo insieme consigli ed esempi che miglioreranno e renderanno UNICHE le tue foto.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento, sappi che nel gruppo Autoscatto da Influencer condivido ogni settimana consigli fotografici gratuitamente per rendere i tuoi scatti ancora più strepitosi, insieme a trucchi per venire bene in foto. Se sei un’appassionata di fotografia o vuoi rendere l’estetica del tuo profilo Instagram ancora più accattivante, è il gruppo che fa per te: ti aspetto lì!
Se non hai tempo di leggere o sei in viaggio e preferisci ascoltare, clicca play qua sotto e ascolterai l’articolo sul mio podcast Fotografia per content creator.
Storytelling fotografico: 8 consigli ed esempi per essere UNICA
Come fotografa di autoscatti e di viaggio (sul mio account Instagram puoi vedere moltissime delle mie foto), ogni volta che realizzo una fotografia, mi immagino quali sensazioni e emozioni voglia suscitare attraverso pochi semplici scatti.
Quando ero poco meno di una principiante, mi interessavo principalmente alla “correttezza” della fotografia. La scena è esposta bene? Il mio soggetto non è mosso? L’orizzonte è dritto? E andava (e va) bene così, soprattutto quando si è agli inizi. E, a proposito di errori, ecco cosa avrei voluto sapere prima di cominciare a fotografare. Perciò, una volta che abbiamo padroneggiato questa tecnica, come possiamo fare un passo in avanti per rendere le nostre foto uniche e trattenere l’attenzione del pubblico?
Con la Narrazione.
Concentrati sui dettagli per una visual story con le tue foto
Chi lavora con le immagini conosce l’importanza dei dettagli. Il fotografo, l’illustratore o l’artista rappresentano infatti su un mezzo (foto, tavola o dipinto) la propria visione del mondo. Ognuno di loro allena così il proprio occhio a fare due azioni: concentrarsi sul generale e vedere il particolare. Quando si vuole fare dello storytelling fotografico è proprio su quest’ultimo che ci dobbiamo concentrare: acchiappare il dettaglio.
Un ritratto normale, standard, non racconterebbe una storia, mentre un dettaglio, al contrario, ci riesce. Immagina infatti di raccontare una suora: le sue mani giunte in preghiera potrebbero essere un ottimo scatto! Per un artista invece parlerebbe la sua tavolozza, così come una scrivania piena di bozze per uno scrittore.
La prossima volta che vuoi raccontare una storia attraverso le foto, prova a includere nello scatto finale alcuni dettagli.
Come fare storytelling fotografico: varietà negli scatti
Pensa alle inquadrature di un film per una singola azione, come un bacio. I due protagonisti prima si guardano negli occhi (dettaglio), subito dopo stabiliscono un contatto con le mani: una magari si congiunge con l’altra, mentre quella libera va alla guancia o alla schiena (visione generale). I nasi si toccano o strusciano tra di loro (particolare) e poi c’è il bacio: possiamo perciò giocare sulle labbra che si uniscono o su una lingua che si intravede, concentrando su un dettaglio o immortalando il generale.
Visual storytelling: prendi il controllo di tutta la scena
Una volta che ti sei approcciato al mondo del visual storytelling fotografico, fai ciò che fanno gli scrittori: definire i contorni della scena. Quando perciò andrai a realizzare il tuo scatto, scegli cosa includere e cosa escludere. Ti trovi in un sobborgo indiano o in una strada trafficata in centro a Napoli? Utilizza il grandangolo per immortalare la scena concitata.
Guardati attorno, sdraiati anche a terra, se necessario, per avere una prospettiva completamente nuova.
Per ogni progetto fotografico, lo strumento fondamentale è la lista
Quando ti prepari a realizzare il tuo progetto fotografico storytelling, la prima cosa che dovresti sempre fare è stilare una lista degli scatti che vuoi realizzare. Che la tua prossima meta sia una destinazione dispersa nel Pacifico o il compleanno di tua nipote, scrivi le fotografie che vorresti realizzare. Per le nuove mete, cerca degli scatti di altri fotografi e reinventali con la tua narrazione e un punto di vista nuovo.
La foto alla Tour Eiffel quando si visita Parigi è d’obbligo: ma prova a ripensarla con due innamorati che si baciano su un terrazzo. Il punto di vista e la narrazione di una stessa foto saranno ben diverse!
Restringi, taglia ed escludi
No, non sto per farti uno spiegone sul minimalismo in fotografia, quanto più sull’equilibrio e sull’armonia. È un po’ come con l’abbigliamento: gli outfit che funzionano, molto spesso, sono i più semplici. La ridondanza di particolari, dettagli, accessori e cazzabubboli vari, ci fa venire soltanto il mal di testa, intontendoci. Così in fotografia.
Meno è meglio, se soprattutto è ricco di significato in sè e per sè.
Cerca le foto “complete” nella loro semplicità e condividi solo quelle che raccontano. A volte bastano poche parole per descrivere un “tutto” alla perfezione.
Le emozioni al primo posto per uno storytelling fotografico di qualità
La morbosità e il voyeurismo sono cose che odio in fotografia come in qualsiasi altro ambito. Shockare o scandalizzare per forza e sempre fa perdere il gusto e il significato stesso di uno scatto. Il rimedio a tale atteggiamento sono le emozioni. Quando ci si concentra sulle emozioni dei nostri protagonisti, infatti, non si rischia di cadere nel tranello che, coi social, è diventato anche troppo di moda, ovvero di shockare per avere successo.
No, non è assolutamente vero.
Quando si racconta una storia genuina fatta di affetti, passioni, ma anche demoni, infatti è difficile scadere nel puro voyeurismo. Presta perciò sempre attenzione al linguaggio del corpo e agli sguardi carichi di emozioni dei tuoi protagonisti: parleranno da soli.
Le basi, signora mia, le basi!!!
Sì, dobbiamo sempre ricordarci delle basi. Al fine di realizzare uno scatto che non solo comunichi ma sia anche bello e corretto dal punto di vista fotografico, dobbiamo sempre applicare le regole e sfruttarle a nostro favore.
La regola dei terzi ci permette così di far concentrare l’attenzione del nostro spettatore in un determinato punto della fotografia, mentre lo studio della prospettiva guida l’occhio in un punto focale. Infatti, una bella composizione evidenzia il messaggio che vuoi raccontare col tuo storytelling fotografico.
Come fare storytelling fotografico: la struttura narrativa
Poco fa, ti ho fatto l’esempio delle inquadrature dei film e del racconto di un bacio. Ogni volta che cominciamo un progetto fotografico, consapevolmente o meno, applichiamo una struttura narrativa.
La narrazione più semplice ed immediata è senz’altro quella cronologica: un giorno di un pescatore, la vita di sera di un monaco con le sue preghiere e i suoi riti. Lo scandire del tempo è dettato infatti dai momenti salienti della quotidianità e della routine.
Le strutture narrative sono molteplici e tu puoi scegliere quella più funzionale al tuo progetto fotografico, che sia lineare (come quella cronologica) o non lineare (realizzando delle fotografie ambientate in flashback o flashforward), proprio come se tu fossi una regista o una scrittrice.
Spero davvero che questo post tutto dedicato allo storytelling fotografico ti sia piaciuto e ti sia stato utile. Non dimenticarti di accedere al gruppo Autoscatto per Influencer, dove riceverai ogni settimana consigli gratuiti per le tue fotografie.
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